Occupati ora della donazione di organi: la nuova campagna dell’UFSP invita ad agire

Con la campagna «Non rimandare, occupati ora della donazione di organi.» l’Ufficio federale della sanità pubblica, la fondazione Swisstransplant e il Comité National du Don d’Organes (CNDO) intendono invitare la popolazione svizzera a documentare in modo vincolante la propria decisione personale in merito alla donazione di organi, perché pensarci soltanto non basta. Ognuno dovrebbe documentare la propria volontà in una tessera del donatore, in direttive del paziente o nella cartella informatizzata del paziente (CIP). Inoltre occorre motivare le persone a comunicare la decisione presa ai familiari, in modo da togliere loro questo onere. Resta fondamentale che i familiari conoscano la volontà della persona che decide.

La campagna si basa sull’articolo 61 della legge sui trapianti. L’attuazione avverrà entro il 2024.

In vista dell’introduzione del modello del consenso presunto e del nuovo registro delle donazioni di organi e di tessuti è prevista, probabilmente a partire dal 2025, una nuova campagna nazionale i cui contenuti esatti saranno determinati mediante una nuova analisi della situazione e di fattibilità.

 

Ordina online o scarica subito gratuitamente materiale informativo!

In collaborazione con i partner, l’UFSP ha elaborato parecchio materiale informativo e lo ha messo a disposizione gratuitamente in varie lingue. Numerosi materiali possono essere scaricati o ordinati nello shop.

Spot pubblicitario «Occuparsi della donazione di organi!»

Il nuovo spot «Occuparsi della donazione di organi!» ricorda in maniera simpatica di occuparsi subito della propria decisione personale in merito alla donazione di organi.

Spot pubblicitario «Non importa come, ma dillo.»

Donerai i tuoi organi? Parla della donazione di organi con i tuoi cari. Grazie, altrimenti saranno loro a dover decidere per te. #lolodicoamodomio

Spot pubblicitario «Donazione di organi: parlane. Per il bene dei tuoi cari.»

Quando una romantica serata in un chalet si trasforma in incubo, si passa direttamente alle questioni esistenziali.