La donazione di organi è un argomento complesso, che può far sorgere molte domande. Non solo sui valori personali, ma anche di carattere pratico: chi può donare gli organi? Fino a che età? Come si svolge la donazione degli organi?

Qui trovi tutte le informazioni che ti aiutano a decidere.

Filmato informativo «Dichiarazione di volontà pro o contro la donazione di organi»

Ti informiamo in breve su come puoi esprimere la tua volontà in merito alla donazione di organi.

Filmato informativo «Processo di donazione di organi»

In questo filmato potrai scoprire, sulla base di un esempio concreto, come si svolge il processo di donazione di organi.

Fatti e cifre.

Nel 2022, 570 pazienti hanno ricevuto almeno un organo da una persona deceduta.

Un solo donatore può aiutare fino a sette persone, che diventano addirittura nove, se polmoni e fegato vengono suddivisi tra più riceventi con la tecnica split. Spesso i trapianti non si limitano a consentire la sopravvivenza, ma migliorano anche in modo considerevole la qualità di vita dei pazienti.

Alcuni dei quali restano in attesa di un organo anche per tre anni.

La tua decisione potrebbe cambiare il corso di molte esistenze. Gli organi, i tessuti o le cellule donati possono salvare vite e migliorare nel lungo termine la quotidianità dei riceventi.

La procedura di trapianto si snoda attraverso varie fasi, dall’inserimento dei pazienti nella lista d’attesa all’assegnazione, fino all’intervento e al decorso post-operatorio, che spesso richiede una grande disciplina da parte dei malati.

Record svizzero: il donatore di reni più anziano aveva 88 anni.

È possibile prelevare organi dopo il decesso anche da persone in età avanzata, a determinate condizioni anche da ultraottantenni. La donazione di organi dipende dallo stato di salute di una persona. Prima del prelievo si esamina in ogni caso dettagliatamente se l’organo è idoneo a un trapianto.

Hai domande sulla donazione di organi?

Qui trovi le risposte alle domande più frequenti sulla donazione di organi. Se hai una nuova domanda, puoi porcela qui:

1. Chi può donare gli organi?

È possibile prelevare organi dopo il decesso anche da persone in età avanzata, a determinate condizioni anche da ultraottantenni. In molti casi la donazione è fattibile anche se si assumono farmaci o si soffre di una malattia preesistente. È pertanto opportuno far conoscere la propria volontà in ogni caso. Lo si può fare a partire dai 16 anni. Per i giovani di età inferiore la decisione spetta ai rappresentanti legali.

2. Cosa si può donare?

Dopo il decesso possono essere donati i reni, i polmoni, il fegato, il cuore, il pancreas (o le isole pancreatiche) e l’intestino tenue. Oltre agli organi è possibile donare anche alcuni tessuti, come per esempio la cornea, le valvole cardiache e i grandi vasi sanguigni. Le cellule staminali emopoietiche possono invece essere prelevate solo da persone viventi.

3. Dopo il decesso gli organi mi vengono prelevati automaticamente?

È permesso prelevare organi, tessuti e cellule dopo il decesso solo in presenza di un consenso. In assenza di un consenso o di un rifiuto documentato, viene chiesto ai familiari più stretti se siano a conoscenza della volontà del defunto. In caso negativo, spetta a questi ultimi decidere nel rispetto della sua volontà presunta. Se non sono rintracciabili familiari o questi non si esprimono al riguardo, è vietato prelevare organi, tessuti o cellule dal defunto.

Se il defunto ha delegato la decisione a una persona di fiducia, spetta a quest’ultima decidere al posto dei familiari.

4. In quali situazioni è possibile una donazione?

Le condizioni quadro per il prelievo di organi dopo il decesso sono raramente soddisfatte. Una donazione è dunque fattibile solo se qualcuno muore in un reparto di terapia intensiva di un ospedale, per esempio a seguito di un’estesa emorragia cerebrale, di una importante lesione cranio-cerebrale o di un grave infarto. Chi muore a casa o sul luogo di un incidente non può donare i propri organi.

Tessuti come per esempio la cornea possono essere prelevati anche da persone che non sono decedute in ospedale. Il prelievo può essere eseguito fino a 48 ore dopo la morte perché i tessuti possono essere conservati per un certo tempo prima del trapianto.

5. Si farà davvero tutto il possibile per salvarmi la vita, anche se ho deciso di donare organi?

La priorità assoluta dei medici è sempre quella di salvare vite. Le misure terapeutiche vengono interrotte solo quando un trattamento è inutile e previa consultazione con i familiari. Tale decisione è presa indipendentemente dal consenso a una donazione.

6. In cosa consistono le misure mediche preparatorie?

Le misure mediche preparatorie sono trattamenti medici praticati sul donatore per proteggerne gli organi. Sono effettuate già prima del decesso e proseguite fino al prelievo degli organi.
A seconda della situazione sono necessarie le seguenti misure:

  • viene proseguita la respirazione artificiale;
  • vengono somministrati farmaci per stabilizzare la circolazione e l’interno dell’organismo;
  • vengono prelevati diversi campioni per monitorare le funzioni degli organi in laboratorio.

Queste misure non hanno nessuna utilità per il donatore, ma sono indispensabili affinché gli organi possano essere trapiantati con successo e funzionino poi correttamente.

7. Se voglio donare gli organi, devo acconsentire anche alle misure mediche preparatorie?

Sì, senza misure mediche preparatorie non è possibile effettuare con successo il trapianto. Pertanto la tessera di donatore è predisposta in modo che se apponi un «sì», dai il tuo consenso sia al prelievo sia alle misure preparatorie. In assenza di una tessera di donatore, le misure mediche preparatorie possono essere eseguite soltanto con il consenso dei congiunti o della persona di fiducia. Chi ha espresso la volontà di donare nelle proprie direttive del paziente deve indicare esplicitamente nel documento che, in caso di prelievo di organi, autorizza le necessarie misure preparatorie.

8. Come viene accertato il decesso?

Prima di prelevare gli organi da una persona deceduta, la sua morte deve essere accertata inequivocabilmente. A tale scopo, due medici in possesso delle qualifiche necessarie devono confermare, secondo il principio del doppio controllo, che le funzioni del cervello e del tronco encefalico sono cessate definitivamente (si parla anche di accertamento della morte cerebrale). Gli esami e i test che devono essere eseguiti sono definiti con precisione e devono essere confermati per scritto. I medici che accertano il decesso non devono fare parte delle équipe che si occuperanno di prelevare gli organi o di trapiantarli.

9. Quante persone posso aiutare con una donazione di organi?

Un donatore può aiutare fino a sette persone, che a volte possono diventare di più se polmoni e fegato vengono suddivisi tra più riceventi. I trapianti possono migliorare in modo considerevole la qualità di vita dei riceventi o persino salvare loro la vita.

10. Che aspetto ha il corpo dopo un prelievo?

Dopo il prelievo, i medici suturano accuratamente le ferite chirurgiche e vi applicano un bendaggio. I punti di sutura si trovano in parti del corpo coperte e pertanto sulla salma non sono visibili segni della donazione.

11. Chi riceve gli organi donati?

Le persone che hanno bisogno di un organo sono iscritte in una lista d’attesa. L’attribuzione degli organi disponibili alle persone in questa lista è disciplinata dettagliatamente per legge e avviene secondo i seguenti criteri: urgenza medica, utilità medica e tempo d’attesa.

12. I congiunti vengono a sapere chi riceve un organo?

No, una donazione di organi è sempre anonima. I familiari vengono informati su quali organi sono stati trapiantati e, se lo desiderano, sulle condizioni dei riceventi.

13. Si riceve denaro per una donazione?

La legge sui trapianti vieta il commercio di organi, tessuti o cellule e prescrive che le donazioni avvengano a titolo gratuito. La donazione di organi, tessuti o cellule è in ogni caso un’offerta volontaria e non viene remunerata finanziariamente. Una donazione non comporta neppure svantaggi economici per i familiari.